RADIOASCOLTO

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Sino al 1980 era più facile parlare di questo argomento, non che allora vi fossero in Italia migliaia di persone che si dedicavano al radioascolto, ma la presenza di centinaia di emittenti rendeva senz'altro più facile ed attraente questa attività che spesso veniva inquadrata a supporto didattico quale miglior conoscenza di una lingua straniera.

logo antenna trasmittente La realtà odierna con i supporti satellitari ha spesso fatto venir meno questo scopo. Le grandi broadcasting d'altra parte hanno eliminato o ridotto in buona parte le loro trasmissione dirette all'estero. La BBC, Radio Moscow, Radio Svizzera internazionale, VOA ( la mitica Voice of America ) per citarne solo alcune tra le più note hanno ridimensionato i loro impianti ed i loro palinsesti a causa dei problemi di bilancio. I costi di gestione per impianti da svariati megawatt sono diventati insopportabili anche per le majory. Pensate che il servizio estero di Radio Mosca superava la sessantina di lingue con effetti di congestione sulle bande. Ogni trasmittente sopratutto se diretta all'area Africana o Asiatica trasmetteva i propri programmi in centinaia di dialetti ed idiomi locali ! La fine della guerra fredda ha cambiato inoltre i rapporti tra molti paesi dell'area Europea ed Asiatica. La suddivisione del mondo in blocchi aveva, tra gli effetti che tutti conosciamo, anche la presenza di comunicazioni radio contrapposte con i famosi disturbi. Chi non ricorda il jamming ed il radar russo ' over the horizon ' o Radio Liberty ? Con la caduta del muro di Berlino vennero meno motivazioni e sopratutto aiuti economici per supportare tali attività. Assistiamo ogni giorno ad emittenti che preferiscono trasferirsi sul satellite e proseguire le loro attività con molte meno spese. Peccato che non tutti possano permettersi di ascoltare la radio sul satellite .... Infatti le zone più colpite da questi trasferimenti sono il Continente Asiatico ed il Continente Africano. D'altra parte assistiamo invece ad un aumento delle trasmissioni in Onde Corte con programmi ' clandestini ' verso l'area dell'Iraq, verso Cuba e verso la Korea del Nord, aree queste dove l' America sta estendendo la sua influenza. Per noi ascoltatori e amanti del Dx ( ascolto a lungo distanza ) vi è almeno un aspetto positivo legato alla minore congestione delle bande ed alla maggior possibilità di tirar fuori un segnalino piccolissimo per andare a sentire quelle piccole radio che trasmettono con pochi mezzi dall'altra parte del mondo. E per conoscere meglio la vita di quei lontani paesi. Nonostante la globalizzazione.

 

Il radioascoltatore è quella persona che per hobby capta con il proprio apparecchio ricevente le stazioni di radiodiffusione dette anche stazioni BC (dall' inglese "broadcasting", ovvero "che trasmette"), sia italiane che estere. BCL, quindi, significa "broadcasting listener", in pratica ascoltatore delle emittenti di radiodiffusione. Vi sono altre due categorizzazioni del radioascoltatore ovvero il SWL ( Shortwave listener ), ascoltatore generico di trasmissioni in onde corte ed in particolare sulle gamme attribuite al Servizio di Radioamatore, nonché di stazioni point-to point ed utility. Ultima categoria, forse la più interessante è il DXer, esploratore di tutte le gamme d'onda, che cerca di captare piccole stazioni di radiodiffusione a carattere locale e non dirette all'estero. L'acronimo DX sta a significare ( D ), distante migliaia di chilometri e ( X ), la cui provenienza è ignota sino al momento in cui non si identifica la stazione emittente. Vale la pena ricordare che, a parte le stazioni di radiodiffusione, è vietata l'intercettazione delle emittenti che non siano destinate ad uso generale del pubblico. Qualora l'ascoltatore dovesse captare una stazione con scopi diversi dalla radiodiffusione, è tenuto al segreto. E' pur vero che le stazioni che non vogliono farsi sentire utilizzano metodi di criptazione audio, comunque sopratutto nel campo delle utility o delle stazioni point-to point non è raro ascoltare telefonate o quant'altro in chiaro.