RADIO a manovella

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Intervista a Trevor Baylis * (nota 1).

 

Come è nata la radio a manovella ??

La mia invenzione è nata guardando un programma in televisione che parlava della diffusione dell'AIDS in Africa. Guardando quelle immagini ho pensato che l'unico modo per interrompere questa piaga è usare la radio dando alle persone informazioni ed educazione che li aiuteranno e li proteggeranno dal
virus. Il problema e' che la maggior parte dell'Africa e' senza elettricità e l'unica forza di alimentazione possibile e' quella delle batterie, che però sono molto care e difficili da reperire.

In quel momento ho iniziato a pensare ad un vecchio prodotto dell'era coloniale, un vecchio grammofono a carica manuale, immaginando che se si riusciva con qualche giro di manovella a produrre musica era anche possibile pilotare una semplice dinamo e produrre elettricità. Così e' nata la radio a manovella. Ci ho messo quattro anni a piazzare la radio sul mercato, anche con l'aiuto della BBC, che la resa famosa in tutto il pianeta.
Tutto il resto è ormai storia.

Come hai reagito alla notizia dell'uso propagandistico della tua invenzione ??

Adesso la radio a manovella e' stata lanciata dal cielo in vari paesi del mondo. Si tratta di un modello costruito in America prodotto per un uso specifico con una solo singola frequenza disponibile e senza la possibilità di sintonia libera. Il problema e' che le persone non hanno più la liberta di scegliere. Qualcuno ha deciso quale deve essere la stazione che si puo' ascoltare ed e' una vera contraddizione pensare alla radio come uno strumento di democrazia e poi dotarla di una sola singola frequenza
togliendo alle persone la possibilità di scegliere i programmi.

Quando una tecnologia e' immessa nel libero mercato nessuno puo' bloccare la sua diffusione, io ho perso ogni controllo sulla mia idea originale, chiunque la puo' riprodurre e modificare per i suoi usi buoni o cattivi.
Durante la guerra in Afghanistan sono venuto a conoscenza dell'uso delle radio a manovella con una sola frequenza come strumento di propaganda.
Purtroppo non posso controllare questo uso e oggi ho saputo che altre cinquemila radio stanno per essere lanciare in Iraq. Se usano queste radio con una sola frequenza ho completamente sbagliato invenzione...perche' la radio deve essere uno strumento umanitario e non uno strumento politico di guerra..



* ( nota 1 )

Questa intervista è stata tratta da un'articolo diffuso in rete, non sono note le fonti e la totale attruibilità al Sig. Trevor Baylis del contenuto.